La Spedizione scientifica
del 1906
Questo è il diario
della spedizione del 1906, basato sul testo di Roberto
Mantovani basato sul diario originale del Duca degli
Abruzzi. Le foto che accompagnano il testo sono di Vittorio
Sella, ora conservate presso il Museo della Montagna
di Torino e la Fondazione Sella a Biella. Ringraziamo
queste istituzione per la concessione all’uso di tale
materiale. Il Duca e le sue due guide, Cesar Ollier
and Joseph Petigax.
Una grande spedizione
Nell’aprile del 1905, Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli
Abruzzi, ha appena terminato un lungo viaggio via mare.
Sette anni prima aveva scalato il St. Elias e nel 1899
aveva esplorato l’Artide, ma fu costretto ad abbandonare
la missione a causa di un principio di congelamento
alla mano. Fu dopo questa esperienza che il Duca decise
di affrontare l’esplorazione del complesso del Rwenzori.
Luigi Amedeo raccolse il materiale necessario, scelse
i suoi compagni, e si dotò di apparecchi fotografici
e topografici per poter misurare le altezze delle varei
vette. Una volta sul posto, sarebbero stati condotti
studi di tipo geofisico, meteorologico e magnetico,
senza dimenticare lo studio della geologia della zona
e della flora e fauna locali.
Il team definitivo era costituito dal Capitano Umberto
Cagni e dal Luogotenente Edoardo Winspeare, che avrebbero
assistito il Duca nelle osservazioni geografici; il
fotografo Vittorio Sella e il suo assistente Erminio
Botta; Alessandro Roccati, direttore del laboratorio
geomineralogico del Politecnico di Torino; il Maggiore
Achille Cavalli Molinelli, che avrebbe lavorato alla
raccolta dei materiali botanici e zoologici. Il 16 aprile
1906, il Duca e gli altri mebri della spedizione lasciarono
il porto di Napoli e raggiunsero mombasa il 3 maggio.
Il giorno successivo presero un treno della nuova linea
ferroviaria appena costruita e raggiunsero Port Florence,
sul lago Victoria.

Gente lungo la ferrovia. Photo taken by Vittoria
Sella
Il 17 maggio, arrivati alla baia di Entebbe, il Duca
e i suoi accompagnatori furono ricevuti dal governatore
dell’Uganda.

I portantini di Baganda da Entebbe a Fort Portal
(V.Sella)
Il 25 maggio i picchi innevati del Rwenzori comparirono
per la prima volta agli occhi della spedizione. Mancano
ancora settanta chilometri eppure la vista del Rwenzori
avvolto nella nebbia è già entrata nei cuori dei membri
della spedizione.
Due giorni dopo la spedizione arriva nella Valle Mobuku.
Lentamente la vegetazione cambia. Qui si incontrano
le prime lobelie mentre sullo sfondo scintillano le
nevi perenni delle punte più alte.
Al campo Bihunga, a circa 1920 metri, si cambia equipaggiamento
per adattarsi alle nuove condizioni climatiche. L’ultima
parte della spedizione prima dell’arrampicata vera e
propria passa attraverso una fitta foresta. A 2652 metri,
il gruppo scoprirà la valle Kichuchu, che sembra portare
proprio nel cuore del massiccio.
Il giorno dopo cambiano I portantini. Ai Buganda, uomini
delle valli, si sostituiscono i Bakonjo, più abituati
ai terreni scivolosi e impervi delle gole. Il paesaggio
che si offre agli occhi della spedizione è mozzafiato:
tre grandi terrazzamenti separati da dirupi alti anche
trecento metri. Ogni terrazza è colma di acqua stagnante
e il muschio ricopre ogni cosa.
Il 7 giugno la spedizione arriva a Bujungolo. Qui il
clima cambia e un vento freddo e pungente proveniente
dai ghiacciai sferza il terreno. “Sembra impossibile,
eppure siamo nel mezzo dell’Africa equatoriale”.
Top

Lobelie nella valle Bujuku. Foto di Vittorio
Sella
Le prime salite
Il 9 giugno, a 4349 metri, viene raggiunto l’unico campo
disponibile e la topografia del luogo incomincia rivelare
i suoi segreti. Muovendosi verso occidente, nella nebbia
più fitta, la spedizione raggiunge il Picco Edward a
4873 metri, formato da roccie interamente coperte da
cristalli scintillanti. I giorno dopo Sella, Botta e
Brocherel raggiugono il Picco Moore (4654m); purtroppo
le condizioni climatiche rendono l’escursione particolarmente
difficile ma arrivati in cima il cielo si schiarisce
e sarà possibile scattare foto magnifiche.

Semper peak on Mount Baker. Photo by Vittorio
Sella
Continua..>>
Top
|